Lo Scudo Penale nel Contesto del Decreto Milleproroghe

da | Feb 16, 2024 | Novitá

Proroga dello Scudo Penale fino al 2024 per la Scarsità di Medici, in Attesa della Nuova Riforma di Responsabilità Sanitaria Voluta dal Ministro della Salute

Tra il 31 gennaio 2020 e il 31 marzo 2022, il Governo italiano ha ripetutamente esteso lo stato di emergenza per far fronte alla pandemia di COVID-19, introducendo misure che hanno richiesto ai cittadini di limitare le proprie libertà personali a favore della protezione della salute pubblica.

Durante questo periodo, l’articolo 3 bis del decreto legge n. 44/2021 ha istituito quello che viene definito scudo penale. Questa misura stabilisce che i professionisti sanitari possono essere ritenuti responsabili per decesso o lesioni di un paziente solamente in presenza di colpa grave. L’intento era di permettere ai medici di operare in serenità, senza il timore di essere accusati di malpractice, specialmente dai parenti dei pazienti colpiti da COVID-19.

Lo scudo penale si basa su criteri specifici per la valutazione della colpa medica, considerando: la limitata conoscenza scientifica all’epoca sui trattamenti adeguati per il COVID-19, la carenza di risorse umane e materiali rispetto al numero di casi da gestire e la minore esperienza del personale non specializzato reclutato durante l’emergenza.

In sostanza, questa disposizione ha cercato di offrire una tutela ai medici impegnati in prima linea, paragonabile a chi si trova in condizioni di conflitto, riconoscendo il loro servizio essenziale per la comunità in un momento di crisi sanitaria globale.

Il Decreto Milleproroghe e l’Emendamento riguardante lo Scudo Penale

Sebbene fosse previsto che lo scudo penale terminasse con il concludersi dello stato di emergenza legato al COVID-19, la carenza di personale medico nel Servizio Sanitario Nazionale ha portato i professionisti, attraverso le loro rappresentanze ordinistiche, a sollecitare un’estensione dello scudo per affrontare questa carenza.

In questo contesto si inserisce il decreto milleproroghe 2024, che estende diverse normative, inclusi gli aspetti legati alla salute pubblica nell’articolo 4. Questo decreto legge, che acquisisce efficacia immediatamente dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, ha una validità temporanea di 60 giorni, al termine dei quali le misure ivi previste cessano di avere effetto se non viene convertito in legge.

Attualmente, la conversione in legge del decreto milleproroghe 2024 è oggetto di dibattito alla Camera dei Deputati. Un tratto distintivo della conversione di un decreto legge, in particolare del milleproroghe, consiste nella possibilità di apportare modifiche normative aggiuntive, su iniziativa dei parlamentari, rispetto al contenuto originario del decreto.

La proposta sará accettata?

La proposta emendativa 4.81, avanzata da un gruppo di parlamentari, mira a modificare l’articolo 4 del decreto milleproroghe inserendo un nuovo comma (8 bis), che prevede la proroga fino al 31 dicembre 2024 dello scudo penale per i professionisti sanitari. Questa estensione viene considerata necessaria a fronte della persistente carenza di personale medico e in attesa dell’approvazione di una riforma sulla responsabilità medica.

La proposta è attualmente in esame alla Camera dei Deputati e, per essere convertita in legge, necessita dell’approvazione, senza modifiche, sia della Camera che del Senato. Un’opzione per accelerare l’approvazione è che, una volta passata dalla Camera, il Governo ponga la questione di fiducia al Senato sul decreto, richiedendo così un voto per appello nominale. Questo procedimento permetterebbe alla maggioranza di approvare rapidamente il testo, evitando ulteriori revisioni al Senato e accelerando l’iter legislativo.

Per determinare se lo scudo penale verrà esteso fino alla fine dell’anno, sarà necessario attendere l’esito dei processi parlamentari, che potrebbero protrarsi per almeno un mese. Tuttavia, si registrano segnali positivi dalla maggioranza di governo, indicando che l’intenzione del Ministro della Salute Schillaci è quella di attuare una riforma sostanziale sulla responsabilità medica, limitando la punibilità dei professionisti sanitari per malpractice soltanto ai casi di dolo.

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