Fragilità e Ritardo nel Settore

L’Italia è attualmente considerata un Paese “fragile”, un’etichetta condivisa dalla Presidente dell’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici (ANIA), Maria Bianca Farina, che ha preso la parola al Meeting di Rimini. Nonostante le assicurazioni abbiano un “ruolo centrale” nello sviluppo del Paese, sono ancora sottoutilizzate. Farina ha affermato: “Gli italiani, in realtà, tendono a sottoscrivere polizze assicurative in modo molto limitato. Siamo in fondo alla classifica in Europa su questa tematica”. Ma come mai questa carenza di copertura ci renderebbe “fragili” come Paese? La ragione è che “essere privi di protezione di fronte ai rischi che possono emergere implica una capacità di investimento insufficiente”.

I Dati

Le affermazioni di Farina sono supportate dai dati attuali. Secondo l’ultima relazione annuale dell’Ivass (Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), i premi assicurativi corrispondono solo al 4,9% del PIL per quanto riguarda le polizze vita e all’1,9% per quelle danni. L’Italia occupa il settimo posto nella classifica OCSE per quanto riguarda l’importanza delle assicurazioni vita, ma è appena al 25esimo posto per i premi delle polizze danni. Questo problema diventa ancor più rilevante quando si tiene conto dell’esposizione del nostro territorio a eventi idrogeologici di vasta portata storicamente e a fenomeni meteorologici sempre più estremi.

In base ai dati Ivass, solamente il 6% dei premi pagati per le polizze danni è legato alla copertura dei rischi climatici.

Cause dell’Assenza di Copertura Assicurativa tra gli Italiani

Anche la Banca d’Italia ha analizzato questa problematica, cercando di capire, in una relazione del 2022, quali siano i fattori che caratterizzano la situazione italiana. Secondo l’istituto di Via Nazionale, i principali ostacoli sono quattro: scarsa educazione finanziaria, mancanza di chiarezza nei contratti assicurativi, aspettative legate all’intervento pubblico e sovrastima dei livelli di sicurezza (overconfidence).

Una Collaborazione Pubblico-Privato

La protezione del Paese è una sfida complessa. Da un lato, come sottolinea la Presidente dell’ANIA, “è quasi impossibile destinare ulteriori risorse” per soddisfare le esigenze del sistema di welfare. Tuttavia, c’è spazio per “gestire in modo sano, serio e trasparente una combinazione di servizi pubblici e assicurativi”.

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