L’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI) e della realtà virtuale (VR) sta apportando notevoli miglioramenti nella cura del dolore cronico. Nel settore medico, l’adozione di queste tecnologie innovative sta cambiando radicalmente il modo di trattare il dolore persistente, ottenendo un crescente interesse nella ricerca per soddisfare le esigenze ancora non risolte di pazienti con varie malattie. Un esempio significativo è la recente autorizzazione da parte della Food and Drug Administration (FDA) statunitense di EaseVRx, un innovativo sistema di VR immersiva, disponibile solo su prescrizione, che impiega la terapia cognitivo-comportamentale per alleviare il dolore lombare cronico negli adulti, influenzando positivamente la loro qualità di vita.
“Il dolore cronico influisce negativamente su milioni di individui globalmente, diventando una delle maggiori cause di disabilità. Le opzioni terapeutiche, sia farmacologiche che non, spesso non riescono a controllare efficacemente questa problematica”, sottolinea la Dottoressa Alessia Violini, Capo dell’Area culturale Dolore e cure palliative di Siaarti (Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva).
In risposta, si sta assistendo a livello mondiale allo sviluppo di terapie tecnologiche avanzate, che offrono soluzioni più mirate e personalizzate.
L’Importanza Cruciale della Tecnologia e della Realtà Virtuale nella Medicina Globale
Quali sono le specifiche situazioni in cui il dolore cronico diventa insopportabile, persistendo a tal punto da influenzare e distorcere la percezione del dolore stesso, rendendo la condizione, fino a poco tempo fa, considerata come non trattabile? La grande novità attuale riguarda l’impiego sperimentale di tecnologie come la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR). Questi avanzamenti tecnologici, stando agli ultimi studi condotti a livello internazionale, sembrano offrire una riduzione significativa del dolore e della necessità di farmaci, inclusi gli oppioidi, contribuendo dunque a migliorare significativamente la qualità di vita dei pazienti. La situazione è in rapido cambiamento: alcune di queste tecnologie hanno già mostrato risultati promettenti nei risultati di ricerca pubblicati, mentre altre sono ancora in fase di valutazione e test.
L’Impiego della Realtà Virtuale nella Cura del Dolore Lombare Cronico
Considerando l’enorme potenziale di queste tecnologie nel migliorare la vita di numerosi individui – con una stima di 13 milioni di persone in Italia afflitte da dolore cronico – un esempio concreto di applicazione, come sottolineato dalla Dottoressa Violini, riguarda il diffuso problema del mal di schiena. Questa condizione, una delle più comuni cause di dolore che si protrae nel tempo spesso a causa di diagnosi in ritardo o mancate, può ora essere affrontata più efficacemente. “L’anestesista-rianimatore, specializzato nella gestione del dolore, può identificare l’origine del problema e applicare il trattamento più idoneo per un sollievo rapido. Le tecniche di neuromodulazione e neurostimolazione, in particolare, stanno aprendo la strada a terapie non farmacologiche per casi un tempo ritenuti irrisolvibili,” afferma la specialista.
Il Cedars-Sinai Medical Center, l’Hospital for Special Surgery di New York e il Boston’s Children Hospital: Pionieri Americani nell’Uso della Realtà Virtuale
Negli USA, come evidenziato da un’indagine di Corriere.it, numerosi ospedali stanno esplorando l’impiego della realtà virtuale, tra cui istituzioni di eccellenza quali l’Hospital for Special Surgery a New York e il Boston’s Children Hospital. In particolare, il Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles si distingue per l’avanguardia nell’adozione della realtà virtuale nel trattamento del dolore cronico. Il programma VR, coordinato dal Dottor Brennan Spiegel, Professore di Medicina e Sanità Pubblica presso il Cedars-Sinai, ha coinvolto oltre 3.000 pazienti. Questa tecnologia ha mostrato, in fase sperimentale, di ridurre il dolore in diversi studi clinici realizzati all’interno dell’istituto. Il Professore Spiegel e il suo gruppo di ricerca hanno inoltre creato un kit digitale per la gestione del dolore, che include l’uso della realtà virtuale, destinato all’utilizzo domestico per aiutare i pazienti a migliorare la propria qualità di vita e a diminuire la dipendenza da farmaci analgesici. Sebbene l’uso della VR stia guadagnando terreno in questo campo della medicina, rimane da approfondire la conoscenza del suo preciso meccanismo d’azione.
Future Direzioni per l’Integrazione tra Realtà Virtuale e Intelligenza Artificiale nella Medicina
Nonostante il meccanismo preciso attraverso il quale la realtà virtuale agisce in ambito medico rimanga ancora da esplorare, studi recenti hanno evidenziato un aumento della soglia del dolore in pazienti che hanno fatto uso di realtà virtuale. Fino a un recente passato, la letteratura medica si limitava a supporre che l’uso della VR potesse portare a una diminuzione nella percezione del dolore cronico. Un importante cambiamento si è verificato lo scorso settembre, con la pubblicazione di uno studio sperimentale che ha analizzato la risposta dei pazienti a stimoli dolorifici durante l’esperienza in realtà virtuale, registrando un significativo innalzamento della loro soglia del dolore. Questo esperimento ha fornito una prova concreta dell’efficacia della VR nel modificare la percezione del dolore nei soggetti coinvolti. Sebbene la strada da percorrere per una completa comprensione sia ancora lunga, è evidente che l’intelligenza artificiale potrebbe svolgere un ruolo cruciale e beneficiare notevolmente questo ambito.
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