Con segnali preoccupanti anche in Europa con un aumento dell’11%. In questo contesto, l’Italia emerge tra i paesi maggiormente colpiti dal rialzo dei nuovi contagi.
Nel panorama globale, si osserva un allarmante incremento del 63% nei nuovi casi di Covid-19, mentre anche in Europa si registra un risalita significativa del 11%. Di particolare rilievo è la situazione italiana, che figura tra i paesi maggiormente colpiti dall’aumento dei nuovi contagi.
Analizzando la situazione nazionale, emerge che il numero più elevato di nuovi casi riportati nell’arco di 28 giorni è stato documentato in diversi paesi: nella Repubblica di Corea con 1.286.028 nuovi casi (+117%), in Australia con 22.836 nuovi casi (-53%), nel Regno Unito con 21.866 nuovi casi (+92%), e in Italia con 19.777 nuovi casi (+32%). In termini di decessi, i numeri più alti in 28 giorni si sono verificati nella Repubblica di Corea con 398 nuovi decessi (+100%), nella Federazione Russa con 166 nuovi decessi (-51%), e in Italia con 165 nuovi decessi (-9%).
Nel periodo compreso tra il 24 luglio e il 20 agosto 2023, si sono registrati casi preoccupanti riguardo al COVID-19. Nelle sei regioni dell’OMS, si sono manifestati quasi 1,5 milioni di nuovi casi, rappresentando un aumento del 63% rispetto ai 28 giorni precedenti, accompagnato da oltre 2.000 decessi, che tuttavia hanno sperimentato una riduzione del 48%. Ad oggi, ovvero al 20 agosto 2023, i casi confermati hanno superato la cifra di 769 milioni, mentre il numero di decessi segnalati globalmente ha superato i 6,9 milioni. Di queste regioni, tre hanno evidenziato un incremento nei nuovi casi, mentre due hanno mostrato una diminuzione. Parallelamente, quattro regioni hanno documentato un calo nei decessi, tranne la regione del Mediterraneo orientale, che ha invece visto un aumento.
Tuttavia, è fondamentale notare che i dati provenienti dalla Regione delle Americhe sono fermi al 6 agosto. Queste informazioni emergono dal più recente bollettino settimanale dell’OMS, il quale mette in risalto che il COVID-19 continua a rappresentare una seria minaccia. In questo contesto, l’OMS esorta gli Stati membri a mantenere e consolidare le proprie infrastrutture legate al COVID-19, anziché smantellarle. È importante sottolineare che i casi segnalati attuali potrebbero non riflettere con precisione i tassi reali di infezione a causa della diminuzione dei test effettuati.
Analizzando le regioni dell’OMS, emerge che il numero di nuovi casi segnalati in un intervallo di 28 giorni è aumentato in tre delle cinque regioni: la regione europea (+11%), la regione del Pacifico occidentale (+88%) e la regione orientale del Mediterraneo (+112%). Al contempo, il numero di casi è diminuito nelle regioni africana (-84%) e del Sud-Est asiatico (-45%). I nuovi decessi segnalati in un periodo di 28 giorni sono diminuiti in quattro regioni: la Regione Africana (-75%), la Regione Sud-Est Asiatico (-55%), la regione europea (-49%) e la Regione del Pacifico occidentale (-14%); tuttavia, nella parte orientale del Mediterraneo si è riscontrato un aumento del 70%.
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