L’ultima ricerca condotta dall’Osservatorio Sanità di UniSalute, in collaborazione con Nomisma, ha portato alla luce dinamiche significative riguardanti la cura dei bambini in Italia, evidenziando una predominanza della responsabilità materna in questo ambito. Lo studio, che ha analizzato un campione rappresentativo della popolazione nazionale, rivela che il 91% delle madri intervistate si assume attivamente – da sole o con il contributo del partner – la cura della salute dei propri figli, coordinando attività quali la programmazione dei controlli medici. In netto contrasto, solo il 45% dei padri si dedica a queste responsabilità familiari. È sorprendente notare come soltanto il 35% delle famiglie italiane distribuisca equamente tra entrambi i genitori la responsabilità della salute dei figli, mettendo in luce una significativa disparità di genere.
In caso di malattie infantili, il pediatra di libera scelta rimane il punto di riferimento principale per la maggior parte delle famiglie, con il 56% che si affida a questi professionisti regolarmente o spesso. Tuttavia, circa un terzo delle famiglie (32%) si rivolge occasionalmente anche ai pediatri privati.
La ricerca identifica tre fattori principali che inclinano le famiglie a scegliere i pediatri privati: minori tempi di attesa (34%), maggiore facilità di contatto (32%) e la disponibilità di visite a domicilio (31%). Il pediatra di libera scelta, secondo quanto riportato dalle famiglie, presenta come principale limite la limitata disponibilità per le visite a domicilio (54%), seguita dalla scarsa reperibilità durante i fine settimana (51%) e dalle difficoltà nella comunicazione e nella programmazione dei controlli (36%).
L’indagine mette inoltre in evidenza una tendenza crescente delle famiglie italiane a preferire il settore privato per controlli specialistici più specifici. Per esempio, nell’ultimo anno, solamente il 20% delle famiglie ha scelto il servizio pubblico per una visita oculistica pediatrica. Questi dati sottolineano la necessità di un approccio più bilanciato e condiviso nella gestione della salute dei bambini nelle famiglie italiane.
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